anno 2009
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Il maltempo e la neve non fermano la PIROVAGANDOCAR che questa volta si reca in provincia di Benevento e precisamente a Castelvenere, dove lo scorso 19 Febbraio la comunità locale, come ogni anno, si è riunita per festeggiare il suo concittadino e Patrono San Barbato Vescovo. Un pò di storia: Di sicura stirpe Sannita e Vienerese, ebbe le sue origini in contrada Foresta, ma il nome del luogo dove nacque è arrivato a noi come contrada Vadari, termine di chiara origine Longobarda. Gli abitanti del contado avevano il culto per S. Elena e della Madre di Dio, perciò quando il casale scomparve, la contrada prese il nome di S. Elena e Madonna della Foresta. Fu proprio qui che Barbato nacque nel 602, da genitori onestissimi, nei pressi del cenobio basiliano.  Barbato, si preparò al ministero sacerdotale nell'ubbidienza, nello studio e nella preghiera, ancor fanciullo infatti fu condotto in Benevento ove si diede allo studio diventando dottissimo massimo nelle sacre lettere, chiamato al sacerdozio si consacrò nell'apostolato della parola e con le sue prediche condusse all'ovile di Gesù Cristo assai traviati. Fu nominato curato della chiesa di S. Basilio di Morcone dove fu ingiustamente calunniato da persone rotte ad ogni vizio. Richiamato in Benevento fu subito stimato per la sua innocenza, santità e zelo, ritenuto modello dei sacerdoti fu rispettato persino dai Longobardi, adoratori della vipera. S. Barbato è ricordato per aver convertito i Longobardi al cristianesimo, i quali benché fossero battezzati adoravano ancora gli idoli come la vipera d'oro e gli alberi sacri.  Nell'estirpare dalla città l'idolatria Barbato si avvalse del favore di Romoaldo e di sua moglie Teodorata, infatti secondo la leggenda fu egli stesso a tagliare l'albero sacro del noce sotto il quale si riunivano le streghe per celebrare i loro riti magici ed a far trasformare la vipera d'oro in un calice ed una patena. Nel luogo dove fu tagliato il noce il santo fece erigere un tempio con il nome di Santa Maria in Voto. Il Vescovo Barbato, il 19 febbraio del 682, dopo 18 anni ed 11 mesi, si riposò nel Signore, illustre per miracoli, sotto papa Leone IIº. Le sue reliquie sono custodite presso il santuario di Montevergine, ma una di esse, consistente in un pezzo di osso di un braccio è gelosamente custodita nella chiesa parrocchiale di S. Nicola in Castelvenere (fonte www.comunedicastelvenere.it). E così, dopo aver chiamato l'amico GIOVANNI PANNELLA, che ci ha rassicurati sulla clemenza del tempo e sull'assenza di neve, siamo partiti alla volta di questa nuova avventura. Anche con temperatura molto bassa, giungiamo al campo fuochi dove con piacere incontriamo i PIROTECNCI, gli amici di sempre, e anche il caro GEL venuto da Roma per questa passeggiata. Alle ore 12,30 circa alla presenza del simulacro del Santo Patrono ha inizio la tradizionale GARA PIROTECNICA DIURNA che ha visto esibirsi le ditte in ordine di esecuzione: PIROTECNICA RONCA CARMELA da Pietrastornina (Bn), IZZO VINCENZO da Treglia Pontelatone (Ce) e F.lli PANNELLA da Ponte (Bn). Mentre in serata a chiusura dei festeggiamenti si esibisce al campo sportivo in uno spettacolo da piazza la ditta F.lli PANNELLA. PIROVAGANDO propone quindi agli utenti il servizio foto-video dei FUOCHI della festa di San Barbato a Castelvenere che vede pubblicati: Nella galleria fotografica alla voce Castelvenere (Bn) 2009 le immagini realizzate dal nostro GECIMALI degli allestimenti della GARA PIROTECNICA DIURNA, mentre nella sezione download alla voce Castelvenere (Bn) 19 Febbraio 2009, i video integrali della gara pirotecnica diurna, e dello spettacolo serale girato dal nostro amico MAX che ringraziamo di vero cuore per la sua disponibilità (video a libero download). Ricordiamo che l'accesso all'area download è consentito ai soli utenti registrati.
 

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